Sulle fotocamere analogiche prodotte a partire dalla metà degli anni 80, un codice magnetico, denominato DX, permetteva di regolare in modo automatico il corretto valore di sensibilità della pellicola in uso.

Permette di attivare l'otturatore della fotocamera a distanza, con un'emissione infrarossa o un segnale elettrico via cavo.

Permette all'utilizzatore di variare i valori rilevati dal sistema esposimetrico in funzione di un determinato risultato. A seconda del modello di fotocamera, sono generalmente possibili sovra o sotto esposizioni fino a 1, 2 o 4 f/stop.

Se il soggetto è posto tra la fotocamera e la sorgente luminosa si dice che la fotografia è realizzata in controluce. La valutazione dell'esposizione in questi casi non è assolutamente banale e mette concretamente in evidenza i limiti degli programmi automatici di esposizione.

Per le pellicole fotografiche è la curva presente nel grafico che correla il valore EV dell’esposizione con la densità dell’immagine sulla pellicola.